La catastrofe di Chernobyl all’origine dell’Associazione
Nella notte fra il 25 e il 26 aprile 1986 una devastante esplosione sconvolse la centrale nucleare ucraina di Chernobyl, e, conseguentemente, la vita di milioni di persone.
A causa dei venti si calcola che quasi 70% della radioattività liberata – pari a 200 volte quella della bomba di Hiroshima – contaminò circa un quarto dell’intero territorio della vicina Repubblica di Bielorussia con gravissime conseguenze per i terreni coltivati, i pascoli, i fiumi, i laghi i centri abitati e quindi per la salute dell’intera popolazione.
I danni maggiori li subì il sud del Paese, quello che confina con l’Ucraina, che è più prossimo alla centrale. Si rese necessario evacuare intere zone il che comportò l’insorgere di altri problemi di carattere sociale anche in conseguenza della situazione economica della piccola repubblica ex sovietica.
La risposta
Quasi immediatamente dopo l’esplosione nacquero in tutto il mondo Associazioni con l’obiettivo di portare aiuto alle popolazioni colpite e promuovere soggiorni di risanamento per i minori bielorussi in zone non contaminate, con cibo vario ed abbondante e soprattutto ricco di vitamine, particolarmente importanti nella fase dello sviluppo e crescita dei bambini.
Studi scientifici hanno stabilito che anche poche settimane all’anno sono sufficienti per aumentare le difese immunitarie dei minori. I vantaggi per la loro salute durano a lungo anche dopo il ritorno in patria.
In questa gara di solidarietà anche la nostra Provincia, che si è sempre distinta per la disponibilità della popolazione al volontariato, si è fatta onore. Sull’intero territorio della Provincia gruppi di famiglie si sono riuniti per organizzare delle accoglienze.
Da quella tragica notte sono oramai trascorsi oltre ventuno anni. I primi bambini che hanno soggiornato nella nostra Provincia sono oramai grandi, ma la necessità iniziale è rimasta pressoché immutata e molti bambini ancora attendono il nostro aiuto.
L’Associazione Chernobyl Alto Adige Südtirol prosegue il suo impegno nel campo della promozione e dell’organizzazione di soggiorni salutari in Alto Adige, incoraggiata dalla presenza di molte famiglie accoglienti disposte a far un sacrificio per migliorare le prospettive di vita dei bambini bielorussi e dalla convinzione che molte altre famiglie parteciperanno alle sue iniziative quando verranno a conoscenza della loro importanza.
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A causa dei venti si calcola che quasi 70% della radioattività liberata – pari a 200 volte quella della bomba di Hiroshima – contaminò circa un quarto dell’intero territorio della vicina Repubblica di Bielorussia con gravissime conseguenze per i terreni coltivati, i pascoli, i fiumi, i laghi i centri abitati e quindi per la salute dell’intera popolazione.
I danni maggiori li subì il sud del Paese, quello che confina con l’Ucraina, che è più prossimo alla centrale. Si rese necessario evacuare intere zone il che comportò l’insorgere di altri problemi di carattere sociale anche in conseguenza della situazione economica della piccola repubblica ex sovietica.
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Quasi immediatamente dopo l’esplosione nacquero in tutto il mondo Associazioni con l’obiettivo di portare aiuto alle popolazioni colpite e promuovere soggiorni di risanamento per i minori bielorussi in zone non contaminate, con cibo vario ed abbondante e soprattutto ricco di vitamine, particolarmente importanti nella fase dello sviluppo e crescita dei bambini.
Studi scientifici hanno stabilito che anche poche settimane all’anno sono sufficienti per aumentare le difese immunitarie dei minori. I vantaggi per la loro salute durano a lungo anche dopo il ritorno in patria.
In questa gara di solidarietà anche la nostra Provincia, che si è sempre distinta per la disponibilità della popolazione al volontariato, si è fatta onore. Sull’intero territorio della Provincia gruppi di famiglie si sono riuniti per organizzare delle accoglienze.
Da quella tragica notte sono oramai trascorsi oltre ventuno anni. I primi bambini che hanno soggiornato nella nostra Provincia sono oramai grandi, ma la necessità iniziale è rimasta pressoché immutata e molti bambini ancora attendono il nostro aiuto.
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